LA BAMBINAIA FRANCESE
LA BAMBINAIA FRANCESE
Il libro che sto per descrivervi si intitola “La bambinaia francese” di Bianca Pitzorno, l'aspetto esteriore del libro è triste e monotono ma, come sapete, non si giudica un libro dalla copertina.
Una volta sfogliate le prime pagine si sente sulle guance l'aria pungente di Parigi del 1832, si ode lo stridio delle carrozze e il vociare dei ragazzi in fondo alla via. Proprio in una delle soffitte di quella strada abita la nostra eroina, la giovane Sophie, figlia di un tipografo e di una sarta che è molto malata.
Durante una consegna di camicie in casa della ballerina Céline Varens, Sophie sviene per la fame: nasce così un profondo legame tra lei e la ballerina. In seguito alla morte dei genitori di Sophie, la ballerina l’ accoglie nella sua casa e l’assume come bambinaia per la sua bimba Adèle.
La ricca ballerina, donna generosa e gentile, circonda di affetto la giovane bambinaia e l’aiuta a crescere istruita. Il migliore amico di Sophie è Toussaint, un intelligente e sempre disponibile ragazzo nero che in casa di Céline è trattato come un uomo libero.
Purtroppo però termina questo periodo di gioia e serenità: Sophie e Adèle sono costrette a partire per l'Inghilterra, mentre Céline, accusata ingiustamente di furto, finisce in prigione. Adèle e Sophie abiteranno con il padre di Adèle, un uomo falso e crudele, a Thornfield Hall, in una cupa villa inglese.
Qui compare un nuovo personaggio: Jane Eyre, l'eroina del famoso romanzo di Jane Austen; la scrittrice è stata molto abile nel trasformare Jane Eyre in una perfida governante che coglie ogni occasione per sgridare Adèle.
Sophie, pur essendo la serva campagnola, soffre tantissimo nel vedere la sua piccola amica maltrattata e punita senza poter opporre resistenza.
Per sfogarsi scrive lunghe lettere a Céline, lamentandosi delle angherie della governante, ma anche illustrandole tutti i progressi della bambina. Infine riusciranno a scappare da quella triste villa, grazie ad un piano geniale di Sophie ed all'aiuto del destino.
Questo libro mi è piaciuto moltissimo, sia per la trama che per i personaggi, soprattutto Sophie mi ha affascinato perché è una ragazzina che nonostante abbia vissuto una infanzia nella povertà e nel dolore, è sempre serena e disponibile ad aiutare il prossimo. Inoltre la struttura del testo è interessante perché metà della vicenda è raccontata da lei in prima persona e il resto della storia è narrato attraverso le lettere che Sophie si scambia con Toussaint.
È un libro molto affascinante e coinvolge bene i lettori nella storia, facendoli sentire protagonisti e consiglio a tutti la lettura di questo romanzo.
Diana Dall'Aglio 1ª G